Il progetto è parte di uno studio esteso all’intero territorio dell’isola di Procida, e rigurada nello specific o il tema della mobilità e dei collegamenti. L’idea del progetto nasce dalla valutazione delle possibili fruizioni e delle potenzialità turistiche tuttora inespresse da quel mirabile unicum paesaggistico, urbanistico ed architettonico costituito dal complesso carcerario e dalla Terra Murata di Procida. Il sistema di collegamento prescelto, tutto sotterraneo, è meccanico del tipo discontinuo: l’impianto a fune a doppia navetta con scambio intermedio parte dalla Marina, ha una sola fermata allo scambio intermedio ed assicura, alla stazione di arrivo, lo smistamento alla spianata, al Palazzo D’Avalos, alla Terra Murata.